Sveglia alle 5:45 per prendere il treno delle 6:56 da Treviglio. Destinazione Venezia.
Alla partenza ci siamo tutti, convalida dei biglietti, colazione veloce e si parte. Il viaggio trascorre bene, un’occasione per me e il prof. Fumagalli per parlare con i ragazzi, vederli fuori dal contesto scolastico e conoscerli di più.
Arriviamo in orario, usciamo dalla stazione e davanti a noi compare il Ponte degli Scalzi, uno dei 440 ponti circa che attraversano i 178 canali collegando le 118 isole che compongono questa splendida città. Numeri pazzeschi, che non conoscevo e che mi hanno colpito molto.
I ragazzi erano entusiasti, noi anche. Il primo appuntamento era alle 12.15 in piazza san Marco, davanti all’ingresso del campanile, per incontrare la nostra guida.
Con calma percorriamo le calli, saliamo e scendiamo gradini, osserviamo tutto, ci fermiamo davanti a vetrine di panettieri, bar, negozi, gelaterie. Tanti entrano nei diversi locali e prendono da mangiare, aspettandoci ogni volta, senza lamentele, così che ognuno possa sfamarsi secondo i propri gusti.
Arriviamo dopo più di un’ora alla piazza, ci aspetta Arianna, una guida bravissima, che è riuscita a coinvolgerci, a trasmetterci la passione e a farci percepire la straordinarietà di questa città. Saliamo sul campanile, da dove ci spiega la conformazione e la storia di Venezia. L’aria è fredda, c’è vento ma lo spettacolo vale assolutamente.
Ci rechiamo poi in Basilica, tessere d’oro si mischiano al blu di lapislazzuli e creano opere d’arte che catturano il nostro sguardo. La pavimentazione è un capolavoro artistico, tanto quanto i mosaici sui soffitti e le mura. Pietre e materiali diverse si fondono e creano uno spettacolo affascinante. Facciamo domande ad Arianna per saziare la nostra curiosità poi ci accingiamo all’uscita, riconsegniamo le cuffiette e la salutiamo. Momento dedicato al pranzo e poi ripartiamo alla scoperta di questa città dirigendoci verso Castello.
Ci sono istallazioni strane sul percorso, locali adibiti a esposizioni, incrociamo persone dai tratti ‘artistici’…è il primo giorno della biennale. Forse questo è il motivo per cui non abbiamo trovato tanta gente né sul campanile né in basilica.
Inizia a piovigginare e abbiamo un’ora per tornare alla stazione quindi prendiamo la strada del ritorno, percorrendo nuove calli, nuovi ponti e nuovi canali.
Arriviamo in stazione con un po’ di anticipo, tempo di una merenda per chi non l’ha fatta prima. Risaliamo sul treno pronti ad affrontare le 3h di viaggio che ci riporteranno a casa. Non è così, dopo una sosta più lunga del dovuto ci comunicano che un treno merci ha preso fuoco sulla linea, l’attesa sarà più lunga del previsto. I ragazzi reagiscono bene, andiamo a prendere qualcosa alle macchinette della stazione e si divide quel che rimane del cibo che avevano portato. Sul nostro vagone ci sono degli universitari, vengono da Milano, hanno studiato Agraria anche loro e sono di ritorno dal Vinitaly.
Ci intratteniamo con giochi di logica, indovinelli, sfide fisiche e tra una sosta e l’altra il tempo passa. Siamo arrivati a Treviglio all’una circa, con quattro ore di ritardo eppure nessuno si è lamentato più del dovuto, abbiamo goduto anche di quel tempo che non è stato perso, ma occasione di guardarsi e conoscersi.
Ho salvato le foto di questa giornata con una didascalia: “E’ la bellezza la scintilla di tutto” (D.Mencarelli), la bellezza di una città, la bellezza del mare, la bellezza della gioia dei ragazzi, la bellezza della loro curiosità e del loro ‘starci’. Quando sono arrivata a casa ero stanca, stanchissima, ma con gli occhi e il cuore pieni di bellezza.
prof.ssa Francesca Maria Rosati