Scrivo con piacere sulle pagine di questo sito perché il tempo regala ricordi che solo con il cuore e la passione possono rimanere indelebili ed entrare a far parte della storia di ognuno di noi, di quella storia personale e anche collettiva che viviamo e che è giusto condividere.
Anche quest’anno si sono avvicendate le scadenza di ogni altro anno: l’inizio delle attività scolastiche, l’entusiasmo dei primi giorni, le sospirate vacanze natalizie e la difficile ripresa di gennaio, i pesanti mesi invernali di apparente inattività e la fioritura primaverile, non solo dei campi e dei giardini della scuola ma, soprattutto, degli animi di studenti e insegnanti e da ultimo la fine delle attività scolastiche. Mai però come in questo ultimo anno ho la certezza che qualcosa di diverso c’è.
E a volerlo indicare questo “diverso” è chiaramente presente ed evidente nei saluti dell’ultimo giorno di scuola, perché a farli sono i diversi volti di ragazzi e ragazze che con me e i miei colleghi sono cresciuti, sotto i nostri occhi a volte increduli, a volte sorpresi, ma sempre speranzosi. Ritrovarsi a stringere in sinceri abbracci uomini e donne giunti alle soglie della loro maturità scolastica e al contempo di quella umana porta inevitabilmente a fare i conti con i ricordi dei loro primi passi incerti nei corridoi della scuola, con gli sfoghi per i primi insuccessi e le gioie dei primi traguardi raggiunti.
Ho la fortuna di essere direttore di questa scuola ormai da 2 anni e posso dire con orgoglio che da qui sono uscite persone tra le migliori che abbia incontrato: non necessariamente uomini e donne di successo, ma sicuramente esseri umani compiuti e sapere di essere stati parte di questo processo di compimento è al contempo motivo di vanto e di responsabilità.
Consegniamo al mondo il nostro miglior investimento: su di loro abbiamo speso ore di lavoro e notti di attenzioni; con loro abbiamo lottato perché si lasciassero plasmare da mani e menti più sapienti delle loro e ci siamo stupiti della bellezza che la loro inesperienza e freschezza portava nella vita nostra e dell’istituto; in quelle sei o più ore quotidiane passate a scuola siamo insieme cresciuti e maturati, anche se con età e ritmi diversi.
Da direttore ricordo a me stessa e agli insegnanti miei colleghi che il nostro compito è preparare nuove menti al mondo che li attende una volta diplomati ed è con gioia che, alla fine di ogni anno, mi ritrovo tra le braccia i professionisti di domani che, con le lacrime agli occhi, affermano di aver trovato allo Stanga la loro seconda famiglia.
A tutti loro, a tutta la scuola, auguro una felice e piena realizzazione, perché possano portare a compimento ciò che qui ha visto solo il suo inizio.
Buona strada, buona fortuna.
Il Direttore di sede
Prof.ssa Serena Cracolici